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Il primo libro della collana del Centro Internazionale di Studi Primo Levi dedicata a ricerche e incontri di studio sullo scrittore si occupa delle sue origini famigliari: in particolare del radicamento nel Cuneese dei suoi avi ebrei. Gli studi contenuti nel volume consentono di ricostruirle, a partire dalla documentazione sulla presenza degli ascendenti di Levi a Bene Vagienna, dove si erano insediati nel primo Ottocento. Il titolo "Una parete di sospetto" richiama un'espressione dello scrittore nel racconto "Argon" del suo "Sistema periodico" che sottolinea una dimensione essenziale della condizione ebraica: dalle varie forme di separazione nel corso di secoli fino al ghetto, al residuo di mutua diffidenza nel rapporto con la società circostante e al relativo isolamento anche dopo l'emancipazione concessa dai Savoia nel 1848. Non perché la realtà del piccolo mondo ebraico piemontese possa essere ridotta a quell'unico tratto distintivo; piuttosto perché da quel dato non si può prescindere per rappresentare nei suoi diversi aspetti la vita della sola minoranza altra e poco conosciuta - a parte i Valdesi - presente con continuità nello Stato sabaudo e, poi, nel Regno d'Italia.